Mezquita di Cordoba sull'Appennino Bolognese

Foto presa dal web: soffitto visto dal piano sotto.
L'ambiente più fotografato e forse più famoso della Rocchetta Mattei : la cappella.
Nella parte alta ospita il sarcofago di Cesare Mattei, qui sepolto; un ambiente veramente particolare ed è stata realizzata sul modello della Mezquita di Cordoba. Gli archi infatti ricordano quelli della famosa moschea e poi cattedrale Andalusa, ma le dimensioni ridottissime della cappella voluta da Mattei rendono la prospettiva abbastanza insolita. Il risultato è straniante e dà più l'impressione di trovarsi in un disegno di Escher.
La cappella è costruita su due piani, entrambi visitabili, e il piano superiore è forse più suggestivo di quello inferiore. La stessa presenza del sarcofago, decorato con iscrizioni altrettanto curiose, aggiunge a questo luogo un'atmosfera indefinibile. Le iscrizioni sono un'esortazione nei confronti della ricerca scientifica - Mattei si considerava medico e scienziato - e suonano in un certo senso profetiche rispetto al futuro:
« Anima requiescat in manu dei »
« Diconsi stelle di XVI grandezza e tanto più lontane sono che la luce loro solo dopo XXIV secoli arriva a noi. Visibili furono esse coi telescopi Herschel. Ma chi narrerà delle stelle anche più remote: atomi percettibili solo colle più meravigliose lenti che la scienza possegga o trovi? Quale cifra rappresenterà tale distanza che solo correndo per milioni d'anni la luce alata valicherebbe? Uomini udite: oltre quelle spaziano ancora i confini dell'Universo! ».
Con questa iscrizione fatta apporre sul suo sepolcro, collocato nel matroneo della Cappella della Rocchetta di Grizzana Morandi (BO), il conte Cesare Mattei (1809-1896) volle congedarsi dalla vita, in modo anonimo e senza date di nascita e di morte.
Un gesto di umiltà che riecheggia tra le righe dell'epitaffio: l'Universo è immenso e l'Uomo è veramente piccolo al suo cospetto!